Interesse e buona partecipazione a “Pensieri ed emozioni: generazioni a confronto”

Martedì 25 settembre alle ore 21 presso l’Aula Magna del Seminario Arcivescovile di Vercelli si è svolta la conferenza “Pensieri ed emozioni: generazioni a confronto” organizzata dall’Associazione di volontariato per la promozione della salute mentale DIAPSI Vercelli in occasione della settimana Aspettando la Festa dei Popoli promossa da Centro Servizi per il Volontariato e Caritas di Vercelli.

“Siamo molto contenti per gli esiti della serata che si è rivelata un successo sia in termini di presenze, poche le sedie vuote nella sala, sia in termini di qualità degli interventi effettuati” commenta la presidente dell’associazione Lorena Chinaglia. “La nostra associazione” – continua – “è lieta di partecipare a manifestazioni sul dialogo tra culture e generazioni differenti perché vuole passare il messaggio che anche soffrire di una qualche forma di disagio mentale isola le persone, creando notevoli difficoltà di dialogo, comprensione e ascolto reciproco e conseguente sofferenza. Sarebbe bello che oltre a imparare a convivere meglio tra popoli differenti riuscissimo ad accorciare le distanze con quanti sono diversi da noi a causa di una loro storia di sofferenza psichica”.

A guidare la platea in queste riflessioni sono stati chiamati dal dott. Angelo Crea, psicoterapeuta dell’Associazione e ideatore della serata, due nomi illustri: il prof. Fabio Veglia, ordinario di Psicologia clinica e Psicoterapia cognitiva dell’Università di Torino e il dott. Ferdinando Brunetti, psicoterapeuta vercellese, docente della Scuola di Psicoterapia Cognitiva di Torino.

L’intervento del prof. Veglia che ha emozionato e ottenuto la piena attenzione del pubblico per quasi un’ora, ha messo in guardia dal pericolo dei pregiudizi, illustrando i fattori che possono rendere le relazioni tra persone occasione di crescita e arricchimento reciproco. Fatto salvo i bisogni umani di sicurezza e reciprocità – argomenta il professore – l’incontro con l’altro diventa prezioso quando attraverso la creazione del senso di appartenenza ci aiuta a costruire una nostra identità e ad incrementare il nostro naturale bisogno di trovare un senso e un significato per ciò che facciamo. Il discorso si è concluso poi con un elogio al contrasto tra le generazioni che – sostiene Veglia – rappresenta un’occasione di crescita reciproca: oggi questo conflitto sembrerebbe essersi ridotto in modo preoccupante, si vedono troppi genitori completamente collusi con i propri figli con conseguente perdita della passione per la ricerca del senso, della verità e per la costruzione di giustizia.

Il dott. Brunetti, nel suo intervento, con fare brillante e molto ironico, ha sottolineato l’importanza di avere l’occasione di fare l’incontro di persone che vedano in noi qualche cosa di speciale perché proprio attraverso questo genere di esperienze possiamo costruire la nostra identità e il nostro benessere psicologico.  Ha espresso inoltre delle perplessità sul cambiamento della sofferenza che osserva nel suo lavoro clinico confrontando l’oggi con l’inizio della propria carriera: sempre più persone – osserva – sembrano meno equipaggiate ad affrontare le difficili sfide che la società contemporanea ci pone.

Nel ringraziare tutti i presenti per la partecipazione, gli organizzatori concludono auspicando che i diversi servizi offerti dalla DIAPSI Vercelli, come quello di psicologia clinica e quelli per il tempo libero e l’inserimento lavorativo, possano in qualche modo rappresentare, per chi vive un disagio psichico, quel genere di incontri speciali che le persone necessitano.

 

 

 

Altre foto dell’evento qui.

 

 

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